giovedì 31 gennaio 2013

Liberiamo una ricetta: "Tortino di zucchini"

Ho deciso di partecipare all'iniziativa "liberiamo una ricetta" edizione 2013 di Mamma Felice perchè credo sia un momento di condivisione virtuale, di scambio ed arricchimento.
Quando cucino un piatto mi piace provare nuove ricette e sapori, preparare per tante persone e ritrovarsi intorno al tavolo con buoni amici a fare due chiacchiere e condividere momenti spensierati insieme.
Quindi, cari nuovi amici virtuali, vi invito ad assaporare con me il Tortino di Zucchini!
Questa ricetta me l'ha passata mia suocera. E' semplice, ma risquote sempre un discreto successo anche presso i bambini che non amano le verdure (fortunatamente non è il caso di Leo, per il momento).

INGREDIENTI: 
* 500 gr zucchini
* 2 cipolle
* 2 pugni di riso
* 1 bicchiere di latte
* 1 uovo
* parmigiano grattuggiato
* burro e pangrattato.

Fare un soffritto con le cipolle e aggiungere gli zucchini precedentemente lavati e tagliati fini.
A metà cottura aggiungere il riso e il latte. Quando il riso è ancora al dente spegnere e far raffreddare.
Aggiungere l'uovo e il parmigiano grattugiato.
Imburrare una teglia e cospargere di pangrattato (oppure usare la carta forno).
Versare l'impasto e cospargere di pangrattato, parmigiano e qualche noce di burro.
Infornare a 180° per 10/15 minuti (deve solo scaldare e fare la crosticina)


Buon appetito !

“Le storie sono per chi le ascolta, le ricette per chi le mangia. Questa ricetta la regalo a chi legge. Non è di mia proprietà, è solo parte della mia quotidianità: per questo la lascio liberamente andare per il web".

Quest’anno Liberiamo una ricetta si arricchisce di una finalità solidale: donare un aiuto, anche piccolo, al Centro Astalli di Roma, e in particolare alla mensa dei rifugiati.

giovedì 24 gennaio 2013

Mollette, che passione!


...devo fare alcune premesse:

1* Sapete quanti giochi si possono fare con le "MEM-MEM" ?
Chiedetelo a Leo! Non sono "semplici" mollette per il bucato, nooooo...!
Aprendole sembra che abbiano una bocca enoooorme che fa, per l'appunto, MEM ! MEM ! (da cui il nome).
Se poi se ne hanno due a disposizione, allora possono scontrarsi e fare la lotta con le fauci oppure darsi teneri bacini.
Ma non è finita, perchè se le appoggi a terra le puoi far saltare tipo gioco delle pulci. Bisogna posizionare bene la molletta e schiacciarla con un ditino dosando la pressione. Ottimo esercizio di concentrazione, pazienza e motricità fine.
Il salto in genere è random: in alto, in lungo o perfino all'indietro. Non è importante il risultato, anzi: più i lanci sono "strani", magari facendo cadere la molletta dal tavolo, e più provocano grasse risate.

2* Ultimamente quando Leo si guarda in giro e trova un oggetto che lo attira, lo indica, poi mi prende la mano e mi porta in un'altra stanza per indicarmi lo stesso oggetto magari disegnato sui suoi librini.
"Ah ecco, hai visto la stellina! hai ragione, anche questa appesa all'albero è una stellina, bravo!"
Lui mi guarda tutto soddisfatto e fa si,si con la testa.

3* Sta anche cominciando a parlare e sta imparando i colori.
BU (blu) , LALLO (giallo) , VOFFO (rosso) , VEDDE (verde)....
Ho letto da qualche parte che i bimbi imparano a riconoscere i colori intorno ai 3 anni, ma a me sembra che lui li azzecchi sempre, anche se ha soltanto un anno e mezzo :-D

Quindi ho pensato di riunire queste sue passioni e nuove abilità per creargli un gioco semplice ma efficace che lo stimoli, lo incuriosisca e lo incoraggi ad imparare. Credo che possa rientrare nel metodo montessoriano, che mi incuriosisce e ispira molto, sebbene sia alle prime armi.
ABBINIAMO COLORI E FORME !
I materiali occorrenti sono: mollette del bucato in legno, cartoncino bianco, cartone spesso, pennarelli, tempere, pennelli, colla, vernidas,  foglio trasparente adesivo e una scatola per riporre il gioco (facoltativo).
Ho ritagliato il cartone in modo da ottenere dei rettangoli della dimensione di circa 8x15 cm che userò come base. Sopra ci ho incollato del cartoncino bianco in modo da poter disegnare senza avere alterazione di colore.
Ho diviso il rettangolo in 6 e ho colorato con le tempere scegliendo i colori primari e secondari (rosso, arancione, giallo, verde, blu e viola). Con gli stessi colori ho dipinto anche le mollette di legno.
Ho ripassato il bordo con un pennarello indelebile.
Per dare un tocco più professional, ho plastificato la scheda con un foglio adesivo trasparente e ho dato una mano di vernidas alle mollette.
Con la seconda scheda ho voluto disegnare delle semplici forme che richiamassero in qualche modo i colori (cuore-rosso, albero-verde, stella-giallo...).
Ho provato a cambiare materiale usando i pennarelli -che ho rubato a Leonardo!- e direi che sono rimasti brillanti senza sbavature, quindi promossi!
La procedura è la stessa di prima: colorare il cartoncino e le mollette, ripassare con il pennarello indelebile, plastificare e passare il vernidas.
Ora siamo pronti a giocare!
Che ve ne pare?


giovedì 17 gennaio 2013

Casetta/mangiatoia per uccellini, very basic

In questi giorni grigi e bigi, di freddo pungente e vento gelido, abbiamo pensato di creare un "punto ristoro" per i nostri amici pennuti.
Per la verità spero di attirare passerotti, merli, pettirossi, vada ancora per le cornacchie (ce ne sono 2 che devono avere il nido sul tetto del nostro palazzo, quindi non lo dico a caso...!), ma non gradirei i piccioni. Loro mi stanno proprio sulle balle antipatici. Ma si sà, la natura fa il suo corso e noi dovremmo interferire il meno possibile.
L'idea me l'ha fatta venire la maestra Valentina, le sue mangiatoie sono veramente fantastiche.
La nostra è....beh....diciamo più basic, ecco.
Però la sua funzione la svolge perfettamente ed il vantaggio è che è semplicissima da fare!
Occorre un cartoccio del latte, che va lavato e fatto asciugare, e poco altro.
Ho tagliato il cartoccio sui due lati opposti.
Sulla base ho infilzato uno stecchino da spiedini per creare un appiglio per gli uccellini.
Sulla parte superiore ho fatto due buchini in cui ho infilato un cordino per creare una sorta di gancio.
Dentro la nostra mangiatoia abbiamo messo delle bricioline di pane secco, un cracker, dei semini e dalla farina di polenta.
Eccola in tutto il suo splendore appesa in tarrazza.



AGGIORNAMENTO :
Pare che qualche ospite abbia gradito le bricioline!!








mercoledì 16 gennaio 2013

Acquarella

Io e Giò amiamo molto il mare e ci piace fare lunghe nuotate con la maschera.
L'acqua è un elemento che ci diverte. Anche a Leonardo è piaciuta fin dal primo bagnetto.
Per questo da quando aveva 2 mesi lo abbiamo portato in piscina: si è subito trovato a suo agio e ha sguazzato come un paperotto.
Leo dopo un tuffo... (avrà avuto 4 mesi)
Noi siamo andati all' Acquarella. E' una piscina esclusivamente per bimbi, piccolina e famigliare, con insegnati preparati che propongono moltissimi giochi stimolanti.
C'è sempre un genitore in acqua e le attività sono accompagnate dal canto così i bimbi sentono la voce della mamma oltre che il forte sostegno delle braccia (e poi mi chiedevano come ho fatto a tornare in forma così in fretta...provate voi a sollevare in alto un pargolo di 6-8-10 kg per un'ora di fila ... altro che acquagym !!!).
Ci sono canzoncine  per l'ingresso in acqua, per movimentare il gioco vero e proprio e per il saluto finale.
La filosofia dell'Acquarella (che condivido e apprezzo) è il rispetto per il bambino.
Il bimbo è un piccolo essere umano e per questo vanno rispettate le sue emozioni, le sue scelte, i suoi modi e i suoi tempi. Non va mai spinto o forzato a fare qualcosa.
Non solo in piscina.
Spesso basta fare le cose con calma spiegandogli cosa state facendo.
Anche a casa quando a volte mi capita di rincorrerlo dappertutto cercando di ficcargli la giacca per uscire, prima di perdere la pazienza mi fermo un attimo e penso a cosa ci ha insegnato Hugo. Così mi tranquillizzo, gli spiego che senza giacca non si può uscire perchè fuori fa freddo e che finchè non se la mette non possiamo raggiungere il parco con le altalene. Come per magia, eccolo che mi trotterella incontro e si infila buono buono il giubbotto.
A me è servito moltissimo. Grazie Hugo :-)

Per saperne di più quarda quì .

sabato 12 gennaio 2013

Collage con fili di lana colorati

Volevo stupire Leonardo e per questo gli ho fatto una sorpresa. Ho allestito come al solito il suo tavolino con fogli e colori.
 
Lui ha cominciato ad immergere le dita nelle ciotoline: prima nel rosso, poi nel giallo...

Mi fa morire quando ha questa espressione con "la bocca a becco": sembra imbronciato, invece è concentratissimo !
E poi? Cosa ha pescato nelle ciotoline?! dei fili colorati e pezzetti di stoffa che si erano mimetizzati!
CHE SORPRESAAAAAA

Ma c'è un piccolo trucco da svelare: per preparare i colori non ho usato i colori a dita bensi la colla della nonna in modo che asciugando potesse diventare una specie di collage.
Questa colla è ideale da usare con i bimbi piccoli perchè è fatta con prodotti naturali, non è pericolosa, non irrita le mani e può essere eventualmente "assaggiata" .
Ho aggiunto i coloranti alimentari giallo, rosso e blu in cui ho immerso rispettivamente dei fili di lana gialli, rossi e dei pezzetti di stoffa (pile) azzurri.
L'interesse per la strana, nuova e curiosa sensazione tattile provocata dalla lana e dalla stoffa spugnosa è durata poco: lui vuole sempre lasciare un segno ben visibile sul foglio. Quindi gli ho offerto il suo amico pennello, che per la verità ha usato più come mestolo.

Quando il foglio non aveva quasi più parti bianche, l'artista deve essersi reputato soddisfatto perche si è alzato dalla seggiolina allontanandosi per andare in camera a giocare con le macchinine (previo lavaggio accurato delle manine)
A questo punto ho preso il foglio e l'ho messo vicino ad un termosifone in modo che anche la lana zuppa di colla umida potesse asciugare.
PRO: la colla ha funzionato perfettamente
CONTRO: il cartoncino asciugando è rimasto tutto ondulato e un po rigido

In ogni caso il risultato è stato soddisfacente e il quadro è appeso in cameretta insieme alle altre opere.


mercoledì 9 gennaio 2013

La trottola, i giochi di una volta

Leonardo quando studia un nuovo oggetto in genere lo prende, lo osserva, lo sbatte per vedere se produce un qualche rumore, poi lo appoggia per terra e tenta di farlo girare.
Non avete idea di quanti oggetti si riescano effettivamente a far girare: i coperchi delle pentole, i coperchi dei barattoli, gli anelli delle tende, le macchinine capottate, perfino il tappo del lavandino!  Lui resta affascinato.
Inutile dire che abbiamo diverse trottole in casa, ma l'altro giorno ho voluto provare a fargliene alcune io, e funzionano anche!
Il procedimento è un pò lungo, ma piuttosto semplice.
Io ne ho fatte due: una utilizzando uno spiedino e dei fogli colorati, l'altra prendendo una matita corta (molto temperata) e del cartoncino.
Ho tagliato delle striscioline di carta e le ho arrotolate rispettivamente allo stecchino e alla matita.
Questo il risultato.
Ad onor del vero, alla trottola "grande" avrei potuto arrotolare un pò più di cartoncino per renderla più stabile, ma non ne avevo più voglia anche così gira.

Con questo post partecipo all'iniziativa magie di carta del "mercoledì dell'arte" di priorità e passioni.

lunedì 7 gennaio 2013

"Odi et amo"

IO ODIO disfare l'albero, smontare il Presepe, ritirare le lucette...ma perchè si possono lasciare soltanto un mese?! ...mi viene una tristezza...La stessa che da ragazzina mi veniva alla fine delle vacanze o la domenica sera, quando bisognava controllare i compiti...

Sono una propositiva, amo il fare, non il disfare.
E non riguarda solo il Natale.

Mi piace preparare la valigia per un viaggio perchè pensando a cosa mi servirà immagino le gite, le escursioni, le possibilità, il clima, gli incontri.
Quando si torna da una vacanza, se fosse per me le valigie rimarrebbero nell'ingresso per sempre. Tanto ci sono solo indumenti sporchi e stropicciati. Meglio ricordare i momenti più emozionanti, magari scaricando le foto.

Adoro cucinare e preparare cena per gli amici; molto meno pulire mestoli e ciotole.
Sbuccio la frutta (non sempre) con lavoro certosino, quasi maniacale: spello gli acini d'uva e tolgo la pellicina agli spicchi del mandarino o del pompelmo, ma mi disturba dover andare a buttare le bucce nel pattume.
Mi diverto ad apparecchiare la tavola, creare centritavola e segnaposti, allestire i vassoi delle portate magari con decorazioni; molto meno sparecchiare e lavare i piatti.

Per fortuna Giò è più ordinato di me e spesso si occupa lui di riordinare la casa a fine giornata. Sarà per questo che l'ho sposato?

Con questo post partecipo all'iniziativa "raccontami di te" di Madre Creativa.

domenica 6 gennaio 2013

Passioni cromatiche

Leonardo è veramente attratto da tutto cio che colora, scrive o lascia un segno. Non possiamo prendere in mano una biro per segnarci un appunto su di un pezzetto di carta, senza che lui voglia subito inpossessarsene.
E che male c'è? lasciamo libero sfogo alla fantasia del giovane artista !

Però, quando tempo fa abbiamo scoperto che ha "scrivato" sulla porta del frigo, siamo subito corsi a comprare le matite colorate lavabili.
Questo non lo ha certo fermato dallo sperimentare nuove superfici da affrescare!
Primo murales...
 
Poi Babbo Natale gli ha portato i pennarelli.
 
Gli danno molta soddisfazione sia perchè hanno il tappo da togliere e (ogni tanto) rimettere, sia perchè sono colori molto brillanti.
Tra tanti doni, alla vista dei nuovi pennarelli, voleva fermarsi al secondo pacchetto e reclamava a gran voce dei fogli di carta per colorare!
I piccoli dimostrano di essere più saggi di noi, apprezzando ed accontentandosi delle piccole sorprese.





La colla della nonna, ricetta

Occorrente:
25 gr farina (pari a 2 cucchiai),
250 ml acqua fredda,
1 cucchiaino di aceto

Procedimento:
Mettere in un pentolino la farina ed aggiungere a poco a poco l'acqua sempre mescolando per evitare che si formino grumi.
Cuocere finche non inizia a bollire (praticamente avete fatto una besciamella!).
Togliere dal fuoco e far raffreddare.
Aggiungere l'aceto.
Suggerimenti:
Questa colla è davvero ottima ed è molto resistente, ma bisogna avere l'accortezza di far asciugare molto bene l'oggetto.
Si può colorare o essere aggiunta a diversi materiali quali semini,carta,sabbia,stoffa...
Sappiate che da asciutta tende a seccarsi un pochino e ad irrigidirsi.


Conservazione:
La colla può essere conservata un paio di giorni in frigorifero, non di più  perchè fermenta.


Curiosità
Gli ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale, quando non potevano uscire di casa perché erano ricercati e non avevano nulla da mangiare, toglievano la carta da parati dai muri e grattavano via la farina. Perché la colla utilizzata all’epoca per attaccare la carta da parati era fatta proprio con acqua e farina.

venerdì 4 gennaio 2013

Riciclare gli imballaggi

Mi spiace, proprio non ce la faccio a buttare questi imballaggi robusti e comodi, è più forte di me!
 
Questo per esempio, che è preziosissimo perchè è esattamente della dimensione dei cartoncini da disegno (più grandi del classico A4), l'ho foderato con la carta da pacchi utilizzando "la colla della nonna" . In alternativa si può utilizzare tranquillamente la colla vinilica allungata con acqua.
Quest'altro scatolone che conteneva bottiglie di vino è perfetto per contenere i colori a dita di Leonardo.
Ho misurato e adattato l'altezza dei contenitori con il taglierino e ho praticato due fori in modo da creare delle maniglie per facilitare la presa e il trasporto.
A me piace così: grezzo, ma non escludo che a breve il giovane artista non decida di farne una sua creazione...
E per ultimo la valigetta di legno, il vero pezzo da novanta! In quanto astemia, figuriamoci che valore possono avere per me le bottiglie di vino...il contenitore invece, vuoi mettere!!
Ho sistemato le spugne, gli attrezzi in legno per modellare e i pennelli a pomolo (chiamati "spumellotti") nella scatola.
Sul coperchio ho invece fissato i pennelli utilizzando un pezzo di stoffa che ho cucito e fissato con la colla a caldo. L'idea l'ho presa da il-kit-del-piccolo-artista-fai-da-te di Debbie e le Piccole Cose.
Il tocco finale: con un pennarello indelebile ho disegnato le sagome dei pennelli.
Mi sono divertita un sacco!  ;-)


mercoledì 2 gennaio 2013

Lumino delle feste

In inverno i mandarini sono sulle nostre tavole spesso accompagnati da noci, mandorle e frutta secca. 
Quando ero bambina dopo i pranzi delle feste, con la pancia piena e un po' sonnecchiante, andavo in braccio a mio papà a prendermi un pò di coccole. Era il momento del panettone -categoricamente mandorlato-, del caffè e della frutta.
Ecco che allora lui con tono enfatico e atteggiamento quasi da mago prendeva un mandarino e annunciava: "Hei, guarda un pò cosa faccio?"
E in pochi minuti realizzava un vero e proprio lumino che sprigionava profumo di scorza bruciacchiata.
Realizzarlo è semplicissimo. Occorre un mandarino, un coltello, un pezzetto di cotone e dell'olio.
Per prima cosa tagliate la scorza del mandarino facendo attenzione a non fare un solco troppo profondo ed evitando di raggiungere gli spicchi, altrimenti l'operazione successiva risulterà più complicata.
A questo punto bisogna delicatamente staccare la buccia dal frutto vero e proprio, senza rompere la scorza.

La metà con il picciuolo dovrebbe presentare all'interno dei filamenti. E' molto importante non strapparli. Questa sarà la nostra metà inferiore.
Alla metà superiore invece bisogna tagliare via la calotta.

A questo punto prendete un pezzettino di cotone ed avvolgetelo bene intorno ai filamenti in modo da ottenere uno stoppino.

Versate un pò di olio (più ne mettete e più a lungo durerà la fiammella)
e accendete il lumino.
Fatto!

Quando ero bambina volevo naturalmente metterlo acceso vicino al letto prima di andare a dormire.
Buona notte!